News

INSETTI: SOLO PARASSITI O CIBO PER IL FUTURO?

11-12-2015
.

Menu a base di insetti? Se nel mondo occidentale l’idea di nutrirsi di insetti è ancora legata a forti retaggi e tabù culturali in gran parte del globo questi piccoli invertebrati non rappresentano solo una abbondante fonte di proteine ma addirittura nuove frontiere del gusto. E il pensiero corre alla mia infanzia, quando mio nonno Nicola, davanti al cibo copioso lasciato nel piatto da noi nipoti, ci bacchettava, ricordando che nel periodo in cui era stato fatto prigioniero di guerra in India, per sopperire alla fame aveva mangiato di tutto, insetti inclusi. E rammento la figura imponente di quest’ uomo, che di fronte alle smorfie di ribrezzo di noi pargoli nell’immaginare la scena, si alzava in piedi e con aria minacciosa, predicatoria e direi a questo punto visionaria, lanciava, con il dito puntato, la sua profezia: "…quanti vizi avete, nel futuro il cibo scarseggerà e mangiare insetti non sarà solo una necessità ma un lusso”. Noi nipoti ridavamo tra i denti, convinti che fossero i presagi di un vecchio che ne aveva viste troppe nella vita. Se ora potesse ascoltarmi gli direi che ancora una volta la sua saggezza popolare era nel giusto….oggi, in gran parte del globo, divorare bacarozzi, larve, mosche etc.. è alla pari di abbuffarsi di una pizza, di un sandwich o del ricercato sushi.

Nella cucina sembrano aprirsi nuovi orizzonti per soddisfare palati ormai annoiati dai soliti gusti e alla ricerca di nuovi stimoli gastronomici. Sarebbero oltre 1.900 le specie di insetti consumate dagli uomini di tutto il mondo, secondo una ricerca recentemente condotta dalla Fao in collaborazione con l’Università di Wageningen nei Paesi Bassi. A livello globale i principali insetti mangiati sono coleotteri (31%), bruchi (18%), api, vespe e formiche (14%), cavallette e grilli (13%). In Occidente è ancora una moda di nicchia, un modo come un altro per essere stravaganti a tavola. Ma per due miliardi di persone al mondo è un’abitudine radicata in particolare tra Asia e Africa.

Tanti i buoni motivi per mettere gli insetti sulle nostre tavole:

1) Sono più salutari della carne

Ci sono circa 2.000 tipi di insetti commestibili e molti di questi sono ricchi di proteine, calcio, fibre, ferro e zinco ma al tempo stesso contengono meno grassi e molte meno calorie.

2) Allevare insetti è economico

Per allevare insetti non c’è bisogno di grandi investimenti o di tecnologie particolari e potrebbero rappresentare un mezzo di sostentamento per le aree più povere del pianeta.

3) Hanno un impatto ambientale minore della carne

Secondo un rapporto della FAO il 18% delle emissioni totali di gas serra sono causate dal settore zootecnico: si tratta di quasi un quinto del totale. Gli allevamenti di insetti invece producono molti meno gas serra, richiedono molta meno terra e acqua e mangiano di tutto.

4) Può essere una parziale soluzione alla crisi alimentare mondiale

La popolazione mondiale raggiungerà la cifra di 11 miliardi entro la fine del secolo e sfamare così tante persone sarà una sfida enorme e potrebbe essere più complicato del previsto anche a causa dell’impatto ambientale dell’agricoltura.

Nonostante i benefici che gli insetti potrebbero portare, molti occidentali fanno ancora gli schizzinosi e trovano difficile “ingoiarli”. Un blocco psicologico che trova riscontro anche nella legge, alquanto contradditoria sul tema. Di fatto, se da un lato, l’Unione Europea ha stanziato, nel 2012, un finanziamento di 3 milioni di euro per ogni paese membro della Ue che incoraggi l'uso degli insetti in cucina, dall’altro lato,  la normativa in merito alla commercializzazione e alla somministrazione di insetti non è chiara e visto che gli insetti rientrano nella denominazione di "Novel Food" ogni nazione applica un regolamento interno. L’Italia definisce gli insetti "prodotti senza storia significativa di consumo" e perciò il ministero della Salute con una circolare ne ha vietato l'immissione sul mercato. Una situazione, quindi, che richiede una regolamentazione rapida.

E ora senza storcere il naso, divertiamoci a scoprire alcune prelibatezze in giro per il mondo che, potremmo scoprire, decidendo di provare un lato diverso della cultura del paese che stiamo visitando, sempre se ne abbiamo il coraggio. Sembra che le formiche siano dolci e simili a noccioline, mentre le cimici saprebbero di mela; alcune larve di falena invece avrebbero un gusto piccante.

Gli orientali amano le cicale, ricoperte con una pastella e quindi fritte nell’olio bollente. In Africa invece si mangiano molto le larve delle falene del bambù, preferibilmente alla griglia. Le cavallette della specie Sphenarium sono ampiamente consumate in tutto il sud del Messico. Servite arrosto e aromatizzate con aglio, succo di lime e sale, o con guacamole o polvere di peperoncino secco…roba da palati fini.

Stanco del solito panettone? A Natale del 2013 nei supermercati francesi si sono visti i primi cioccolatini ricoperti di insetti. Insomma ce ne sono per tutti i gusti.. personalmente mi riservo la facoltà di decidere al momento in cui mi ritroverò a tu per tu con il piatto se avventurarmi in questa eccentrica esperienza o rifugiarmi nei miei limiti. E che il coraggio di osare mi accompagni..nel frattempo bon appétit a tutti!!

 

 

 

AGS srl
AGS su Facebook